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Quel testardo di un Vito!!

Oggi, dopo la disgrazia di ieri, è difficile tornare alla normalità e continuare a scrivere articoli e parlare di gare; purtroppo o per fortuna la vita va avanti ma vogliamo dedicare al caro Vito Padula, un ultimo e generoso contributo di un lettore che ringraziamo.

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Spett.le Sportendurance, vi scrivo per raccontarvi quel poco che so di Vito Padula, personaggio certamente controverso, grande appassionato di Endurance, autodidatta come tanti ma molto tenace. Spesso l’ho visto da lontano sfrecciare con i suoi cavalli in gara, sempre all’attacco, preciso in sella, leggero e in piena armonia con i movimenti del cavallo, credo che sia una dote innata che esprime il talento indipendentemente dalla scuola di equitazione che si è frequentata. L’ultima gara che abbiamo fatto insieme è stata quella di Lucera il 23/09/2012, una Cen A nella quale Vito accompagnava due amazzoni in preparazione della Coppa delle Regioni. Nei 60 km di gara l’ho visto poco perché lui e Rachela viaggiavano insieme, con Vito sempre pronto a dettare il ritmo di GARA alla giovane amazzone. In quella gara, l’ultima di Vito, Rachela ha vinto e al suo fianco sul podio c’era anche Lui, Vito Padula, il contestatore, il testardo . A fine gara con il solito piglio mi ha raccontato della brutta storia del deferimento in Commissione disciplina per un’intervista rilasciata alla vigilia delle Elezioni del Comitato Regionale Campano, ma poi mi ha raccontato con emozione e passione l’impresa dell’ultimo Campionato Italiano condotto sempre in testa con il suo Manak III cavallo che tante emozioni ha regalato a lui e a quanti hanno avuto il piacere di montarlo. Ai Pratoni del Vivaro a Roma quest’ultimo fine settimana VITO, Campano di nascita ma tesserato in Abruzzo, accompagnava Gioele Rachela in sella a Pioggia che partecipava per la Regione Puglia alla Cen A nella Coppa delle Regioni. Con la disinvoltura e la semplicità di sempre l’ho visto parlare con il neo Presidente Federale e con le tante persone presenti ai Pratoni, l’Endurance era il suo mondo la sua passione. Solo i praticanti di questa disciplina possono sapere con quali e quanti sacrifici portava avanti la sua passione e la iniettava ai suoi allievi, spesso brontolando, ma con la leggerezza e la battuta sempre pronta. L’ultima che gli ho sentito fare è stata al briefing del venerdì sera prima della gara: io consigliavo ai miei amici di squadra di non esagerare nel rispettare la media di 15,00 km/h perché i Pratoni hanno da sempre mietuto vittime e lui con il piglio del guerriero nella tipica e colorita lingua partenopea mi ha risposto: “siete venuti con i cavalli o con gli asini a fare questa gara? Dovete viaggiare insieme e dovete fare i 15,00 kmh”. In gara ho visto Rachela cadere e rimettersi in sella, credo pensando proprio a Lui che stava aspettando alle assistenze e la incitava sempre. A gara finita sono stato lusingato dai suoi complimenti e dalle sue congratulazioni per come avevo affrontato la gara con il mio cavallo; ci siamo lasciati domenica mattina con la speranza di poter fare meglio il prossimo anno magari correndo insieme per la Puglia ….. si la Puglia perchè in Campania, nella terra mia e di Vito, quelli che hanno il coraggio di parlare e di dire che le cose non vanno, non sono graditi . Caro Vito Padula sono certo che sarai gradito a Dio nonostante la tua testardaggine, la tua semplicità, la tua schiettezza. Enrico Romano
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